Gianni Ferrara, 1929-2021

Giovanni Ferrara

Gianni Ferrara ci ha lasciato. Era un socialista. Per lui la Costituzione era lo strumento per la trasformazione autenticamente democratica della società italiana, l’incivilimento di un paese che ne aveva vista tante, troppe. Giurista di alto profilo e politico, e le due cose, come ci ricorda Massimo Villone, forse colui che più di tutti ne ha incarnato il lascito, stavano insieme. Un uomo del ‘900 che, a differenza della stragrande maggioranza dei suoi colleghi non si è mai piegato al compatibilismo liberale e che ha sempre tenuto alto il nucleo democratico sociale della Carta del ‘47, nel segno dei suoi maggiori, tra i quali Lelio Basso, Piero Calamandrei, Francesco De Martino e Gaetano Arfè. A lungo collaboratore della rivista Il Ponte, di cui era membro del comitato direttivo, non possiamo non ricordare la sua strettissima vicinanza a Tristano Codignola, insieme a Paolo Leon, Enzo Enriques ed altri, nella lotta politica contro Craxi, nel 1980-81, all’interno del partito socialista. Ci mancherà tutto di lui, ma soprattutto la sua postura morale, merce rara in un paese vieppiù molle e decadente. E’ vivido il nostro ricordo della sua calorosa e costruttiva partecipazione alla fondazione di Hyperpolis, insieme all’altro Maestro, Bruno Amoroso, nel 2013-2014.

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